mercoledì 30 maggio 2012

Un granello di sabbia

19 mesi + 15 giorni


Ho deciso di partecipare a questo piccolo concorso, GiveAway Flors de la Terra, non tanto per il premio in palio (che certo fa gola, anzi... fa naso!), ma soprattutto perché - reduce dall'ascolto delle più catastrofiche notizie della sera riguardo alla situazione dell'Italia - è necessario che ognuno di noi faccia una piccola cosa e diventi quel granello di sabbia che insieme a tanti granelli può fare la differenza.

La proposta che mi segnala Crea Family parte dai blog Io e Marc e C'è crisi, c'è crisi che propongono di raccogliere le idee di tutti per un mondo migliore e una vita ecologica.

Dicono le autrici:

"Vogliamo conoscere i vostri buoni propositi, le vostre buone azioni, i vostri sogni ... chiedetevi cosa fate già e cosa potreste fare per rendere il mondo un posto migliore... tipo come salvaguardate l’ambiente, cosa autoproducete, se mangiate a kilometro zero, se fate il riciclo {creativo e non} e come state crescendo i vostri piccoli ad una vita ecologica".

Sembra poca cosa, ma in realtà è un tema vastissimo e importante, sul quale - ne sono ben consapevole - molti amici e amiche sono ben più attivi di me. Nel mio piccolo, care colleghe 2.0, vorrei raccontarvi di ciò che pertiene più strettamente alla mia identità di Mamma di Cico.

AL SUPERMERCATO

Mi aggiro come al solito tra gli scaffali, sollevata al pensiero che, se non altro, potrò saltare a pie' pari la corsia intitolata "Alimenti per l'infanzia".
L'astuzia del visual merchandising, tuttavia, strizza un occhio complice alle mamme in fila alla cassa. I prodotti per l'alimentazione dei bambini piccoli sono bene in mostra in testa agli scaffali della corsia, in modo che le mamme in coda possano allungare una mano rapida se hanno dimenticato qualcosa o se pensano che il loro bébé gradirà di più i trendy "occhi di pernice" rispetto ai classici "ditalini per i suoi primi dentini".
Anch'io cado nella rete. Il mio sguardo, infatti, è attirato magicamente da una bottiglia di cartone - piccolina, snella, ben fatta - di olio extravergine di oliva per bambini.
Penso, ingenua, che ogni tanto uno strappo alla regola ci possa anche stare. Allungo la famosa mano rapida dalla fila della cassa. Un lampo di razionalità squarcia la mia mente: "Leggi gli ingredienti!".

Leggo e riporto fedelmente la composizione:
- olio extravergine di oliva

e il prezzo per 250 ml: € 5,69

Per una volta, lo ammetto, studiare serve a qualcosa. Devo ricordarmi di dirlo alle mie allieve, sensibili ai numeri e poco alle lettere.

- _ -

 
Percorrendo la strada dell'autosvezzamento, Cico ci ha insegnato a riconoscere queste piccole verità che sentiamo anche ai telegiornali e leggiamo nelle inchieste e nei libri:

- Insegnamo ai bambini a mangiare, ma, facendolo, buttiamo via grandi - troppe - quantità di cibo. Proponiamo alimenti insipidi, incolori, informi a bambini che hanno già "assaggiato" spezie, sale e condimenti nel liquido amniotico. Le pappe finiranno invariabilmente nel buco del lavandino,
dunque

cuciniamo per tutta la famiglia gli stessi piatti,
tratti dalle varie tradizioni regionali,
in modo sano ma appetitoso.



- Insegnamo ai bambini a mangiare, ma, facendolo, acquistiamo alimenti per l'infanzia secondo la logica dello svezzamento di 50 anni fa che si faceva a 3-4 mesi. Oggi i pediatri riconoscono l'importanza di aspettare i 6 mesi di età prima di offrire alimenti solidi,
dunque
gli alimenti industriali per l'infanzia
non sono necessari.

- Insegnamo ai bambini a mangiare, ma, facendolo, li obblighiamo, li inganniamo con il vola-vola-areoplanino tanto caro alle nonne, li ricattiamo, promettendo ricompense e minacciando punizioni per qualcosa - il cibo - che è una necessità e un diritto di tutti; trascurando che ci sono tanti bambini come Cico che non hanno nemmeno accesso all'acqua potabile,
dunque
diamo fiducia ai bambini,
permettendo loro di mangiare se hanno fame e permettendo loro di mangiare poco
o di saltare i pasti se non hanno fame:
essi sanno autoregolarsi con saggezza.



Come in tutti i percorsi, ci possono essere dubbi e incertezze, svogliatezze e crisi, ma Cico ha sempre dimostrato l'affetto più sincero e il gradimento più alto per tutti coloro che - da un anno a questa parte - hanno saputo rispettare lui e il suo (mutevole) appetito.

Sono convinta che l'autosvezzamento possa essere il nostro piccolo granello di sabbia per liberare la dispensa da confezioni di farine, creme, semolini, omogenizzati, liofilizzati, biscotti-non-biscotti a presa rapida, latte di crescita 1-2-3, pasta per bambini (?!?), brodo vegetale e prosciutto sottovetro.






venerdì 25 maggio 2012

Non iniziare a lavorare finché l'insegnante non te lo dirà

19 mesi + 10 giorni


Già. Non prenderti nessuna libertà. Non devi neanche raccogliere le idee, finché qualcuno non te lo dirà. Così recita il minaccioso foglio iniziale delle prove Invalsi, quei test nazionali e obbligatori che gli studenti italiani svolgono in alcuni anni di passaggio della loro carriera. Per esempio, durante l'esame di terza media.

Altro che "Aiutami a fare da solo!" di montessoriana memoria. Evidentemente nessuno dell'Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e Formazione reputa interessante l'autosvezzamento. Il motto è piuttosto: libertà all'interno di un certo ordine.

Filosofie, tutte filosofie!! All'atto pratico, ciascuno fa come vuole!!
Sicuri? Sicuri che non ci sia nessuna ricaduta pratica di questo modo di pensare?

Non bere dal bicchiere, finché il pediatra non ti dirà che sei pronto. L'acqua dal cucchiaino a 15 giorni?!? Non prima dei 6 mesi, almeno.

Non mangiare il cibo a pezzetti, finché non avrai tutti i denti. Se non ricordo male i denti del giudizio spuntano a 18 anni o giù di lì.

A 12 mesi non puoi usare il tavolino basso per appoggiarti e rialzarti. L'osteopata ha detto che bisogna togliere di mezzo tutti gli appoggi, perché se no ti impigrisci.

A 5 anni non usare le scarpe con le stringhe, non sei capace di allacciarle e poi ci metti troppo tempo. Forse per colpa del fatto che ti ho tolto il tavolino basso e adesso non ce la fai a chinarti e fare il nodo...

Alle elementari usa le forbici a punta arrotondata (che non tagliano) per ritagliare e lo spalma-burro (che non è affilato) per tagliare la carne nel piatto.
Però che scarsa manualità che hai!! Un corso di pittura dal vero (chiuso in una stanza) ti potrebbe giovare.

Leggi nella mente, perché devi imparare. Hai mai visto qualcuno che sillaba le parole a otto anni? I suoni delle parole sono del tutto accessori, poi nessuno legge più ad alta voce.



VENDEGNA
Sottolineato 10 volte a matita blu.

Così campeggia all'interno di un dettato di terza media questa strana parola. La prof., mi spiega avvilita la mia allieva, volendo scongiurare il pericolo che durante l'esame a qualcuno scappi un errore madornale di ortografia, fa un dettato a sorpresa.
Io però non capisco qual era la parola proposta. La ragazza non lo sa. Non riesce a spiegarmelo.
Vendetta?
Venezia?
(Ella, soggetto sottointeso) Vende, indegna, il suo corpo?
(Ella, soggetto sottointeso) Viene, degna, incoronata?
- Ah, aspetta! - si affanna la ragazza - la prof. ha detto qualcosa riguardo all'uva, credo. La raccolta dell'uva, ecco!!
- Ah.... Vendemmia, allora!!
- Sì, sì, proprio lei!
- D'accordo, prendi questo foglio e scrivi: vendemmia. Ven-dem-mia.
- Quando si raccoglie l'uva? Sai che non lo so? Ho visto delle foto, ma non si capiva.
- In ottobre. A ottobre si vendemmia.
...
[pensiero] Certo che non lo sai, viviamo in città. E, in nome del "non recarti in aperta campagna, perché sei allergica ai pollini" non sai nemmeno come è fatta una vigna.
...
- Hai scritto?
- Sì.
- Fammi vedere.


VENDEMIA


Non arrampicarti su un albero, potresti cadere. Va beh, dai, prova con uno basso. Ma non sulla vite, cretino!! La vite non regge nessuno. Ma come fai a non sapere queste cose elementari!!!

Però fai dello sport, perché fai vita sedentaria dato che, lo dicevano anche gli antichi Romani, mens sana in corpore sano. Ma non dedicarti troppo, perché devi tradurre la frase sopra che è più importante e domani sarai interrogato, appunto, in latino.

Se sarai promosso senza debiti, potrai trascorrere l'estate in riposo completo e all'aria aperta. Ma al mattino, ricordati, c'è quel paio di orette da dedicare ai compiti.

Giusto per fare un po' di esercizio, perché poi ti aspetta la vita vera. Dove metterai a frutto quello che hai appreso in questi splendidi anni di formazione con oggetti falsi, semplificati, malfunzionanti. E nella realtà complessa che ti attende, caro amico, secondo me ti conviene aspettare. Aspettare a iniziare a lavorare.

Non iniziare a lavorare finché l'insegnante non te lo dirà.




vendemmia





mercoledì 16 maggio 2012

Due torte salate... flambé

1 giorno dopo i 19 mesi

Dimmi come cucini e ti dirò chi sei, potrebbe essere il motto della giornata di ieri.

Cico infatti ha dimostrato di essersi "guadagnato" i 19 mesi con un esperimento da gran chef. Ha alzato, non visto, la manopola del forno spostandola sui 250° C e ha creato così una graziosa crosta flambé alla mia torta salata. Vi dirò, era buona. Il Papà di Cico e io abbiamo riflettuto che, in fondo, ognuno cucina secondo il suo temperamento. La torta salata gli assomigliava: look (della torta) aggressivo, cottura rapida (Cico non sopporta le attese), cuore tenero.
Poi ha rotto un bicchiere, ma ha gattonato sui cocci e si è graffiato un ginocchio. Non si è accorto di niente e ha proseguito come se nulla fosse. Ieri sera c'erano tracce di sangue su tutti i pavimenti della casa.
E se avessimo Terminator per figlio?!?

Ingredienti:

2 rotoli di pasta sfoglia
1 etto e 1/2 di prosciutto cotto
8 fette di formaggio filante (Gouda, Galbanino per intenderci; io uso il loro fratello comprato dal salumiere, non ricordo il nome, perdonate)
una manciata di capperi
latte

Procedimento:

Srotolate un rotolo di pasta sfoglia e ricoprite una tortiera rotonda. Disponete le fette di formaggio sul fondo. Distribuite poi i capperi e infine stendete bene le fette di prosciutto.
Srotolate poi il secondo rotolo di pasta sfoglia, appoggiatelo sotto la tortiera e con un coltello ricavatene un disco grande come la base della tortiera.
Appoggiate questo disco piccolo sul prosciutto e chiudete la torta, ribaltando i bordi del primo rotolo.
Sigillate tutto con una pennellata di latte. Infornate per 3/4 a 180° C. Cuocendo la pasta si gonfierà e la torta assomiglierà a un salatino over-size!

---------

Proseguono anche le nostre avventure internazionali, ma questa volta cambiamo paese: ho una nuova allieva che frequenta la scuola inglese pur essendo italiana. E' una ragazza che mi è piaciuta fin dall'inizio e che ha bisogno di un rinforzo di analisi del periodo. La accompagna da me la seconda moglie di suo padre, praticamente sua sorella, e mi dice:


"Mi raccomando uccidila, di grammatica non sa nulla".

:-O

Resto con la bocca aperta come la faccina qui sopra. Credo di essere sembrata un po' scema. Pazienza. Domandatevi insieme a me, però, come mai gli adolescenti siano così mal considerati. Credo che occorra rivalutare la categoria.

Di fatti la ragazza non se la cava male. Certo, ha bisogno di un po' di fiducia, ma direi che è normale quando hai 14 anni e Grimilde per madre. Sono sempre più fan di Carlos Gonzalez e mi sento... come dire? Un po' aggressiva...
... La torta salata di stasera ha una graziosa crosta flambé sul suo bordo di pasta sfoglia...

Ingredienti:

1 rotolo di pasta brisée
15 pomodorini ciliegia
2 mozzarelle
2 uova
2 cucchiai di latte
2 cucchiai di parmigiano
1 ciuffo di basilico
maggiorana
pangrattato
sale
pepe

Procedimento:

Disponete la pasta briseé in una tortiera rotonda, bucherellate il fondo con una forchetta e cospargetelo di pangrattato. Tagliate a metà i pomodorini ciliegia e distribuiteli sul fondo della torta. Tagliate a dadini la mozzarella e coprite i pomdori. In una ciotola sbattete le uova e conditele con sale, pepe, parmigiano, latte, maggiorana. Versate il composto nella tortiera. Ripiegate i bordi di pasta brisée e pennellateli con un po' di latte. Al centro mettete il basilico lavato e asciugato. Infornate a 200°C per 30 minuti.




domenica 13 maggio 2012

Adozione internazionale e torta di carote

alle soglie dei 19 mesi

Alla tv stanno trasmettendo...

... Julie & Julia di Nora Ephron, Usa 2009
Una commedia davvero graziosa, non solo sulla cucina, ma anche sui blog e sul matrimonio. L'eroina è Julie Powell, un'impiegata governativa che decide di darsi un'occasione creativa e sperimenta per un anno le ricette di Julia Child, la moglie dell'ambasciatore americano a Parigi. Julia viene a contatto con la cucina francese e, tornata in patria, attraverso un programma tv celeberrimo e poi con un libro di ricette, insegna agli Americani il buongusto a tavola.

Nel film Julia Child si lamenta di non capire il francese, mentre per due settimane in casa nostra si è parlato solo inglese con una ragazza slovacca - Simona - che vive in Repubblica Ceca ed è venuta a visitare l'Italia.
Il Papà di Cico ha dovuto fare i conti con questa verità: il padre di Simona ha la sua età e Simona potrebbe essere quindi sua figlia. Lei, d'altro canto, potrebbe essere la mamma di Cico, perché sua madre l'ha avuta all'età attuale della figlia. Se non vi raccapezzate più ve la semplifico così: noi abbiamo adottato Simona e lei ha adottato Cico.

Più che sull'arte e sulle visite ai musei, i veri interessi di Simona si concentravano infatti su:

a. Cico
b. cibo

Il punto a. è stato risolto con un baby-sitting improvvisato e molto congeniale a Cico stesso che, ben contento di avere tra le mani il classico "pollo da spennare", è salito su tutti i tavoli e i piani di lavoro, è stato trasportato in braccio un tutte le stanze, ha giocato con gli occhiali da sole della sua nuova tata impiastricciandoli a dovere e ha trionfalmente mescolato al sale grosso le stelline di pastina.
Simona, giovane, sportiva e resistente alla stanchezza, non si è fatta nessun problema a sostenerlo in tutte le sue esplorazioni.

Il punto b. è stato affrontato con grandi classici come pasta al pomodoro, tagliatelle al pesto, risotto giallo, pizza, salatini. E siccome il desert (pronuncia désert in slovacco) era ancor di più al centro degli interessi della ragazza, mi sono cimentata con quanto segue:

TORTA DI CAROTE

Premessa:

Nella mia carriera di esecutrice di dolci ho provati diversi tipi di torta di carote, affascinata dall'idea dell'ingrediente salato nel dessert. Devo dire che le ricette precedenti sono state piuttosto deludenti, perciò ho abbandonato l'impresa per diversi anni. Quella che vi scrivo qui di seguito è al di sopra delle più rosee aspettative!

Ingredienti:
  • 150 gr di farina
  • 150 gr di carote
  • 120 gr di nocciole
  • 80 gr di zucchero
  • 50 gr di burro
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 bicchiere di latte
  • 1 pizzico di cannella (facoltativo) per la felicità di Martino, il mio assaggiatore privilegiato.

Procedimento:

Tritate le nocciole nel mixer. Grattuggiate finemente le carote, dopo averle raschiate. Amalgamate in una ciotola carote, nocciole, farina, zucchero e lievito. Unite il latte e il burro fuso. Lavorate bene il composto e, se fosse troppo consistente, aggiungete ancora un cucchiaio di latte.
Imburrate e infarinate uno stampo da plum-cake lungo 24 cm, versatevi l'impasto e cuocete in forno già caldo a 200° C per 30 minuti. Se avete un forno elettrico, consiglio vivamente di mettere la tortiera sul ripiano più basso.
Servite la torta di carote fredda, a fette e spolverizzata di zucchero al velo.


Chi ha rapito la tigre e l'agnellino?!?


domenica 6 maggio 2012

Quell'inconfondibile sapore di... merendas!

18 mesi + 21 giorni

Mi rendo conto del tempo che passa quando... passa troppo tempo dall'ultimo post e, tornando sulla bacheca di blogspot, trovo l'interfaccia grafica completamente modificata.

Mentre mi abituo alle nuove impostazioni, vi aggiorno su Cico che ultimamente è "tornato a Canossa", cioè si è ricreduto sui cereali. Pane, pasta, pastina, gnocchi e tortellini lo attraggono quasi quanto l'acqua del bidet, al quale dedica una mezz'ora di "lavoro" mattutino: lava i pupazzetti di gomma, la carta igienica, le foglie dello Spathiphyllum e il pavimento. Alla fine, soddisfatto e zuppo, si fa sfilare la casacca del pigiama rosicchiando tranquillo il suo panino/grissino/biscottino.
Anche lui ha sprazzi di normalità da consumo di frumento! Mi viene quasi da ridere al pensiero della sua presunta celiachia...

Dopo 34 anni di matrimonio, la nonna si è cimentata con gli gnocchi casalinghi, moooolto buoni:



Osservando il decoro del piatto, riconoscerete la farfallina della celebre casa produttrice di pastasciutta e di dolciumi. Casa che ha pensato di assoldare un celeberrimo attore spagnolo per accrescere l'immaginario eco-friendly dei suoi biscotti da colazione. A casa nostra, per merito di un lapsus semi-volontario del Papà di Cico, costui è stato ribattezzato Merendas tra l'ilarità generale.

Non mi resta che proporvi il ripassone di...

... La maschera di Zorro di Martin Campbell, Usa 2005
Non so voi, ma in questo film Merendas sembrava un belloccio niente male, coadiuvato dall'allora esordiente e in gran forma Catherine Zeta-Jones. Mi sono accorta solo qualche anno dopo che ha le gambe corte e sta invecchiando a vista d'occhio. Il paragone con le merendinas della mia infanzia regge alla perfezione: cioccolato fasullo e pasta frolla un po'... bah!


P.S. Il piatto fa parte di una collezione di uno spassoso vicino di casa che mi ha lasciato in eredità un servizio da dodici coperti + flaconi di detersivi per il lavaggio dei suddetti.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...